I cartellini (Vedi esempi)

  • sono molto importanti soprattutto per le prime 4 o 5 consonanti
  • precedono la scrittura vera e propria sul quaderno
  • servono al bambino per comporre parole con le lettere presentate, scoprire nuove parole, essere autonomo, in quanto potrà copiare parole scritte da lui stesso e non dalla maestra.

Ogni alunno preparerà i propri cartellini incollando il foglio su un cartoncino e colorando ogni cartellino del colore della vocale (es. MA sarà rosso perché la A è rossa, ME sarà verde, Mi azzurro, MO giallo, MU nero).I bambini hanno già affrontato il binomio colore/vocale nel progetto d'Accoglienza “Il giardino della maga EA”.

Proseguire tale associazione supporta gli alunni che hanno difficoltà a riconoscere i tracciati dei grafemi o a memorizzarli. Inoltre unire in un unico colore la consonante e la vocale conseguente aiuta chi è in difficoltà a legare i due elementi in un'unica realtà sonora, che di fatto  è già una sintesi.I cartellini diventano nell'uso ludico come i tasselli del puzzle, i mattoncini per le costruzioni e possono essere utilizzati anche in momenti destrutturati, durante i quali i bambini  esplorano le possibilità di comporre parole anche per tentativi ed errori o casualmente.

In tale fase le parole assurde possono trovar vita nella fantasia dei bambini, che arrivano a dare significati fantastici (ad esempio la parola MUMA può divenire il nome di un personaggio inventalo lì per lì da loro). I giochi con i cartellini permettono anagrammi, cambi di vocali (MORA – MURO), cambio di posto (RAMO- MORA, REMO, MORE ) e giochi per la scoperta di singolare/plurale (RAMO-RAMI)…I cartellini sono molto utili per i bambini in difficoltà, con i quali  se ne suggerisce un uso prolungato per più consonanti.
Una simulazione elettronica dei cartellini ed il loro utilizzo al computer è stata realizzata da Ivana Sacchi nel software “Fantasia di parole”.Un tempo il bambino componeva le parole sul banco con le singole lettere, che trovava nell’alfabetiere allegato al libro ( a richiamo per lo più dell’alfabetiere murale). Tale esercizio fonematico costringe all’analisi dei singoli suoni, operazione non semplice. I cartellini (che alcuni chiamano “sillabario” ) sono più facilitanti, poiché per il bambino è più naturale la divisione in sillabe delle parole, anziché ricorrere allo spelling. Controllare la scrittura della parola

L’alfabetiere murale (Vedi esempi)
Come ogni libro di lettura, anche “Urrà” ha il suo alfabetiere murale che sostiene e rassicura i bambini.
Ovviamente è costruito “su misura”, coerente con i testi proposti. M non sarà “mela” o “mano” , ma “MAMMA e rappresenterà proprio la mamma della prima lettura del libro “Urrà”. Insieme all'immagine è presentata anche la parola “MAMMA” accompagnata dai cartellini di riferimento MA – ME – MI – MO – MU.

Naturalmente la parola “mamma” non è sé stante, avulsa da un contesto, ma è la sintesi del testo affrontato, della narrazione autobiografica con cui ogni bambino lo ha “validato” riconoscendovisi e arricchendolo di una grossa fetta di realtà personale

L'alfabetiere si snoda strettamente interconnesso alle letture e all'elemento nuovo introdotto. 

In questo modo è tutto leggibile dai bambini ed emotivamente più significativo, perché via via costruito con i personaggi incontrati. 

Ogni docente deciderà la dimensione ed i colori delle varie tavole dell’alfabetiere, secondo la propria organizzazione. La preparazione delle tavole può essere oggetto di un laboratorio interdisciplinare (italiano, linguaggio grafico, codici emotivi). A valutazione della maestra è anche la distribuzione ad ogni singolo alunno di un “mini alfabetiere” al momento della presentazione della nuova consonante. Non si condivide invece la scelta di non esporre l’alfabetiere murale in classe, motivando che ogni bambino vi ricorre a fronte di qualche difficoltà nella scrittura. Di fatto è proprio tale supporto l’obiettivo dell’esposizione. L’alunno che si percepisce insicuro e ricorre all’alfabeto murale dimostra una doppia consapevolezza: sa di aver bisogno di aiuto e ha la capacità di riconoscere ed utilizzare lo strumento che glielo può dare immediatamente.

Non si condivide neppure l’esposizione ad inizio percorso di tutto l’alfabetiere, come propongono altri metodi. Seguire la scansione delle letture nell’appendere la tavola dell’alfabeto asseconda una sorta di aspettativa, che giova al coinvolgimento emotivo della classe .

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